03/11/2023 | Maria Adelaide Marchesoni
MER Collection, la storia di un viaggio eccezionale in un paesaggio sconosciuto
La collezione MER di Marcos Martin Blanco e Elena Rueda Rodriguez non ha un focus particolare, non segue un ordine cronologico ma è il frutto delle relazioni che si sono instaurate con gli artisti e le gallerie nel corso degli anni
La MER Collection, che prende il nome dalle iniziali di Marcos Martin Blanco, Elena Rueda Rodriguez e del figlio Rafael, è una collezione d'arte contemporanea avviata in Spagna 40 anni fa, che oggi conta circa 800 opere di 180 artisti spagnoli e internazionali, tra cui gli esempi più rappresentativi dell'astrazione spagnola degli anni '80 e della nuova figurazione americana. Premiata dal Comitato organizzatore di Arco Madrid nel 2004, è considerata una delle migliori collezioni d'arte contemporanea in Europa.
La Fundación MER sta portando avanti una trattativa con il Ministero della Cultura spagnolo e il Comune di Segovia per il restauro della chiesa sconsacrata del XII secolo di San Pedro de los Picos a Segovia, di loro proprietà, per realizzare una Casa-Museo, in cui il visitatore potrà ammirare la collezione.
Ne abbiamo parlato con il figlio della coppia, Rafael Martin Blanco.
Quando e come è nata la collezione MER?
Gerardo Rueda, cugino di mia madre Elena, è stato il fondatore insieme a Fernando Zóbel e Gustavo Torner del Museo de Arte Abstracto de las Casas Colgadas di Cuenca (Spagna), oltre ad essere un famoso designer negli anni Settanta. Si occupò della realizzazione della casa che i miei genitori avevano appena ristrutturato nel centro storico di Segovia. Portò le sue opere e quelle dei suoi contemporanei per appenderle alle pareti, ma molte di esse furono rifiutate dai miei genitori perché non erano di loro gradimento.
Consapevoli che Gerardo fosse una persona molto colta e squisita, conclusero che se non gradivano le sue proposte, era perché non erano istruiti. Pertanto decisero di dedicare un pomeriggio alla settimana alla visita di gallerie, musei e mostre. Dopo tre anni, il loro sguardo cambiò e impararono ad apprezzare l'arte. Gerardo è stato in gran parte il loro Pigmalione, colui che li ha incoraggiati a educare lo sguardo all'arte.
Altri personaggi hanno giocato un ruolo fondamentale nell'educazione dei nostri sguardi all'arte. Tra questi, la gallerista madrilena Soledad Lorenzo, con il suo programma di mostre con artisti come Julián Schnabel, George Condo, David Salle, Eric Fischl; María de Corral, che è stata la direttrice delle Arti Visive presso la Fundación "La Caixa" di Madrid e Barcellona, e poi direttrice del Museo Reina Sofía di Madrid, che ha avuto un ruolo fondamentale nell'introduzione dell'arte contemporanea internazionale in Spagna; e l'artista Carlos León, di cui abbiamo acquistato diversi lavori che gli hanno permesso di trasferirsi a New York dove è rimasto per otto anni. I miei genitori facevano due viaggi all'anno nella Grande Mela per essere osservatori privilegiati dello sviluppo di quella che venne chiamata la "Nuova Figurazione Americana".
Hanno iniziato a collezionare all'età di 50 anni, quando io ne avevo 18. Ho potuto seguire, godere e partecipare alla formazione della Collezione MER fin dalle sue origini. Fino al 2017, tutte le decisioni di acquisto sono state prese da mio padre. Da allora, le nuove acquisizioni della Collezione MER sono state decise dal sottoscritto.
Quali artisti in collezione: spagnoli o stranieri?
La pittura è il linguaggio più presente nella collezione (75%); seguono la fotografia e la videoarte degli ultimi 40 anni, con artisti sia nazionali (45%), sia stranieri (55%), principalmente da Stati Uniti, Germania e Regno Unito, che insieme rappresentano il 35% degli artisti della collezione.
Tra gli artisti nazionali figurano Carlos León, Miquel Barceló, José María Sicilia, Juan Uslé, Victoria Civera, Pablo Palazuelo, Miguel Ángel Campano, Ferrán García Sevilla, Perejaume, Joan Hernández Pijuan, Soledad Sevilla, José Guerrero, Luis Gordillo, Gerardo Rueda, Guillermo Pérez Villalta, Jorge Galindo, Curro González, José Manuel Broto, Juan Navarro Baldeweg, Cristina García Rodero, Juan Muñoz, Txomin Badiola e Zush.
Tra le acquisizioni più recenti, Daniel Canogar, La Ribot, David Oliver (Grip Face), Imon Boy, Sebas Velasco, GVIIIE, Alfonso del Moral, Didi Leona e Javier Palacios.
Tra gli artisti stranieri spiccano Eric Fischl, Marilyn Minter, David Salle, Julian Schnabel, George Condo, Francesco Clemente, Rainer Fetting, Helmut Middendorf, Stephan Balkenhol, Thomas Ruff, Lisa Yuscavage, Cindy Sherman, Andrés Serrano, Karen Kilimnik, John Currin, Jenny Saville, Marlene Dumas ó Lynnete Yiadom-Boakly. Tra le acquisizioni più recenti, Bill Viola, Julian Rosenfeld, Jenna Gribbon, Chloe Wise, Mario Joyce, Gisella McDaniel, Federico Solmi, Hugo Crosthwaite, Rebeca Morgan, Zak Smith, Horacio Quiroz, Raymond Lemstra, Kang Haoxian, Julius Hofmann, Rachel Hobkirk, Kyle Dunn, Isaac Escoto, Hiroshima Shinkichi, Willehad Eilers o Lu Yang.
Il focus della collezione, se esiste?
Elena e Marcos hanno iniziato a collezionare arte contemporanea spagnola negli anni Ottanta in un contesto culturale caratterizzato dall'emergere di nuovi movimenti artistici. Le loro preferenze sono state chiare fin dall'inizio, con un forte interesse per la pittura, anche se in seguito la Collezione MER si è aperta ad altre tecniche come il disegno, la fotografia e alcune incursioni nel video.
Le opere che oggi compongono la Collezione MER sono state raccolte sulla base della libertà di decisioni personali guidate da nozioni di qualità, opportunità di acquisto e godimento estetico.
L'osservazione da parte di esperti del mondo dell'arte come María de Corral, Lorena M. de Corral & Cecilia Pereira, Carlos Leon e altri ha portato a sottolineare che nella Collezione MER non c'è spazio per pretese accademiche, storicistiche o di oggettività forzata. Non segue un tema o una cronologia, ma si concentra sulle relazioni che si stabiliscono man mano che la Collezione si espande. Non risponde a un'unica visione, né ad un ordine lineare, ma rappresenta piuttosto un raggruppamento di opere che, nel loro complesso, sono in grado di generare letture multiple, allontanandosi da un insieme solidamente strutturato. Le affinità tra le opere, siano esse visive, concettuali, ideologiche, storiche o semplicemente casuali creano una rete di idee in continua espansione.
Il linguaggio artistico che più l'appassiona?
Non ho preferenze per un linguaggio piuttosto che per un altro. Sono attratto da tutti e mi interessa conoscerli. Tuttavia, quando si tratta di decidere un acquisto è fondamentale che le nuove acquisizioni dialoghino con quelle esistenti, il che è entusiasmante e, allo stesso tempo, ti condiziona e ti rende meno libero.
Il focus è cambiato negli anni?
La Collezione MER comprende sia l'astrazione che la figurazione. Nel corso degli anni ha preso forma un gruppo di opere figurative il cui obiettivo principale è la rappresentazione del corpo umano realizzata secondo nuovi criteri e approcci che tengono conto dei movimenti che si sono prodotti nella percezione di questi temi nella società odierna.
Le opere acquistate di recente dialogano e completano la collezione formata dai miei genitori, concentrandosi sulla parte relativa alla figurazione corporea e alle diverse rappresentazioni del "desiderio".
Cosa significa per lei collezionare ?
Collezionare è un impegno e, allo stesso tempo, un piacere per continuare a garantire l'attualità, l'internazionalità e l'importanza della Collezione MER, una delle collezioni private più significative d'Europa.
Con chi condivide la passione per l'arte?
Condivido la passione per l'arte con il mio compagno, Eduardo Doménech. Eduardo è un fotografo professionista e collezionista. Nonostante le sue limitate risorse finanziarie è riuscito a costruire, con i propri mezzi e in meno di cinque anni, una collezione di circa 40 opere. Grazie al suo occhio attento all'arte contemporanea è consigliere della Fondazione MER e svolge il ruolo di consulente artistico.
Eduardo e io facciamo solitamente 4 o 5 viaggi all'anno dedicati all'arte, visitando gallerie, musei, collezioni e fiere in tutto il mondo.
Le piace condividere la passione per l'arte con altri collezionisti?
Sì, mi diverte molto vedere le collezioni di altri collezionisti. Al di là della capacità economica, le collezioni riflettono il modo in cui vedono l'arte e il loro legame con altri aspetti personali o professionali della loro vita, il che le rende affascinanti. Ci piace anche mostrare la Collezione MER a tutti gli attori del sistema dell'arte: collezionisti, artisti, galleristi, curatori, altri professionisti della cultura e persone provenienti da altri settori di attività. È sempre un piacere scoprire qualcosa di nuovo nelle opere della collezione attraverso gli occhi degli altri.
Dove acquista le opere d'arte?
Credo che il posto più adatto per approfondire la conoscenza del mondo dell'arte siano le gallerie, gli spazi espositivi e i musei, grazie al lavoro curatoriale che svolgono. Le fiere permettono di scoprire nuovi artisti ma l'online è molto efficace e utile sia per la ricerca di artisti e gallerie.
Quasi il 90% dei nostri acquisti è stato effettuato nel primo mercato, nelle gallerie, sia nei loro spazi fisici sia nelle fiere di tutto il mondo. Quando un artista non ha una galleria, abbiamo anche acquistato direttamente da lui/lei. Siamo fermi difensori del ruolo fondamentale che le gallerie svolgono all'interno del sistema dell'arte. Il 10% della collezione è stato acquistato sul mercato secondario, principalmente in aste internazionali.
L'importanza dei social network per conoscere tendenze, artisti e per i vostri acquisti?
Molta ricerca per scoprire nuovi, emergenti artisti e le gallerie con cui lavorano, lo facciamo online. In seguito durante i viaggi d'arte andiamo a conoscere personalmente le gallerie. Il contatto diretto non sarà mai sostituito dall'online. In questo senso, il web da un lato ha facilitato le cose ma dall'altro le ha complicate, poiché la competizione per la stessa opera è aumentata e con essa il prezzo per certi artisti, dato che le informazioni sono disponibili a tutti, nel nostro mondo globale.
Per il mercato delle aste preferisco gli spettacolari cataloghi che si ricevevano in autunno e primavera da Christie's, Sotherby's o Phillip's, in occasione delle aste di New York, Londra e dalle aste nazionali. Nel 1993 abbiamo iniziato ad acquistare opere alle aste internazionali e dal 1998 la maggior parte delle acquisizioni in asta è stata fatta senza vedere fisicamente le opere. In qualche modo, già nel XX secolo esistevano visite virtuali, attraverso i cataloghi che venivano pubblicati.
Gli acquisti più recenti?
A Bruxelles, durante Art Brussels 2023, abbiamo comprato l'opera "Clean up your mess", 2023, olio su tela, 150 × 200 cm, dalla mostra "Schwanzwald" dell'artista tedesco Willehad Eilers (Harlan Levey Projects).
A CAN Ibiza nel luglio 2023 dalla galleria Luis Adelantado, l'opera "Kurión", 2023, olio su tela, 190 × 145 cm, dell'artista spagnolo Javier Palacios.
Sostenete l'arte emergente spagnola?
Prestiamo particolare attenzione alla ricerca di artisti emergenti in tutto il mondo e, naturalmente, anche artisti spagnoli come David Oliver (Grip Face), Imon Boy, Sebas Velasco, GVIIIE, Alfonso del Moral o Didi Leona.
Dal 2021 assegniamo un Premio acquisizione alla fiera UVNT (Urvanity), il primo è stato assegnato a Imon Boy per l'opera Bostezo. La fiera si svolge a Madrid in parallelo con Arco Madrid e, nel 2023, ha concluso la sua settima edizione.
Vogliamo contribuire a sostenere una fiera fresca e giovane, con una vocazione internazionale e che ogni edizione sia più forte, con lavori più interessanti.
Nei progetti che sviluppiamo per dare visibilità alla Collezione MER siamo molto attenti ai giovani, che saranno i visitatori e i potenziali collezionisti di domani.
I fondatori della Collezione MER (Elena Rueda - 84 anni - e Marcos Martín - deceduto nel giugno del 2022 all'età di 93 anni) sono rimasti sempre profondamente giovani e il loro spirito è sempre stato quello di collezionare opere del "qui" e dell'"ora", cercando di mantenere la loro attitudine al contemporaneo con una chiara vocazione internazionale. Come seconda generazione, vogliamo proseguire in questo percorso. Nella scelta del vincitore del Premio acquisizione consideriamo la giovinezza e la vocazione internazionale sia dell'artista sia della galleria.
La Fondazione MER sta inoltre lavorando alla realizzazione a Segovia di un programma di residenze artistiche con un chiaro e marcato carattere internazionale che accoglierà borsisti internazionali e, in futuro, permetterà di assegnare borse di studio ad artisti nazionali affinché possano ampliare i loro orizzonti.
Come viene ampliata la collezione?
Continuiamo ad acquisire opere nuove affinchè la collezione rimanga al passo con con i tempi, internazionale e vivace. Ciò avviene principalmente attraverso la vendita di opere che non sono essenziali per il nucleo della Collezione MER. In questo modo a partire dal 2009, siamo riusciti a perfezionare la collezione e ad affinarla con nuove acquisizioni.
L'acquisto mancato: per quale motivo
L'opera di Ángela de la Cruz "Larger than live (Knackered)", 2004, olio e acrilico su tela, 260 x 400 x 1050 (circa). Questo lavoro mi è stato offerto ad ottime condizioni economiche, sia da Lisson Gallery di Londra sia dall'artista stessa, con la quale abbiamo un ottimo rapporto personale, che desiderava che l'opera facesse parte della Collezione MER. Si tratta senza dubbio dell'opera più monumentale e completa di Ángela. Questa opzione di acquisto è stata offerta quando il progetto della casa-museo era agli albori e aveva senso acquistarla avendo a disposizione uno spazio espositivo in cui collocarla. Alla fine, invece, abbiamo acquistato l'opera, altrettanto monumentale, l'olio sue tela "Reach (Brown) Two Parts", 2002.
Cinque artisti nella lista dei desideri.
Ci piacerebbe avere in collezione le opere di Jenna Gribbon, Kyle Dunn, Imon Boy, Cesar Piette, Danica Lundy, Salman Toor, Christian Rex Van Minnen o Danielle Roberts.
Le piace incontrare gli artisti che ha in collezione?
Sì, ma non necessariamente per raccontare la storia del dipinto, ma per condividere un altro modo di vedere le cose, non solo il loro lavoro artistico. Gli artisti, gli scrittori, i pensatori... e la loro cultura allargano sempre gli orizzonti. Vedere una mostra, una fiera o la stessa Collezione MER attraverso gli occhi di un'altra persona ti fa notare cose che prima non avevi notato. E lo sguardo di un artista è particolarmente interessante.
Tra gli artisti contemporanei chi vorresti invitare a cena?
Nel settembre 2021 Eduardo e io abbiamo partecipato all'inaugurazione a Firenze della mostra dedicata all'artista Jenny Saville, in dialogo con i capolavori di Michelangelo, che si è svolta in cinque spazi monumentali della città. Abbiamo partecipato alla cena inaugurale, salutando l'artista e lasciandole un libro della Collezione MER, ma senza avere la possibilità di parlare con calma. Delle tre sue opere in collezione, abbiamo prestato, per scelta dell'artista, "Study for Pentimenti IV (After Michelangelo's "Virgin and Child")", 2011, carboncino e pastello su carta. Jenny è una delle artiste viventi che conosco e dipinge con la massima perfezione e ti trasporta con una prospettiva contemporanea nei grandi classici.
Tra gli attori del mondo dell'arte che ha incontrato, chi l'ha maggiormente affascinata?
Anche se non li ho conosciuti personalmente, senza dubbio la coppia di milionari e collezionisti americani Dorothy e Herb Vogel. Dorothy era una bibliotecaria e lui lavorava in un ufficio postale. Da quando si sono sposati, nel 1962, hanno utilizzato lo stipendio di Herb per acquistare opere e quello di Dorothy per pagare l'affitto e le altre spese domestiche. Nel 1992 hanno catalogato la loro collezione di oltre quattromila opere d'arte, che è stata donata alla National Gallery e, poiché era impossibile per il museo accogliere tutte le opere, anche ad altri musei nei diversi Stati americani.
Morale della favola: l'arte è alla portata di chiunque si prefigga di farlo. È difficile e richiede tempo, ma non è impossibile, non è riservata alle grandi élite, né agli studiosi di arte contemporanea. Semplicemente, come diceva Herb, bisogna viverla.