13/05/2020 | Silvia Anna Barrilà
Ingrid e Thomas Jochheim
La coppia tedesca espone la sua collezione di opere di Christo al Palais Populaire di Berlino
È in mostra a Berlino al PalaisPopulaire, lo spazio espositivo della Deutsche Bank, una delle più complete raccolte al mondo di opere di Christo e Jeanne-Claude: un nucleo di lavori dal 1963 a oggi provenienti dalla collezione della coppia tedesca Ingrid e Thomas Jochheim, che include tutti i più importanti progetti dell'artista famoso per i suoi impacchettamenti, da "Surrounded Islands", realizzato a Miami nei primi anni 80 al più recente "The Floating Piers", realizzato sul Lago d'Iseo. Inaugurata i primi di maggio, la mostra è in corso fino al 17 agosto 2020.
Il punto di partenza della raccolta è costituito da un impacchettamento giovanile, che la coppia ha ricevuto come regalo di matrimonio. "Questo concetto, queste idee 'folli' di dimensioni colossali, questo coraggio ci hanno affascinato" spiegano Ingrid e Thomas Jochheim. "Inoltre, Christo è un grande disegnatore, i suoi schizzi nascono dalla sua forza di immaginazione e costituiscono l'unica testimonianza che resta del progetto. Attraverso i disegni Christo finanzia le sue azioni, senza prendere un centesimo dagli sponsor. Non c’è nessun altro artista che lavora così".
La mostra ricorre nel 25° anniversario dall’impacchettamento del Reichstag, avvenuto nel 1995, al quale Ingrid e Thomas Jochheim hanno partecipato. "Nello stesso anno abbiamo visitato gli artisti nella loro casa a New York - raccontano - subito è nata un’amicizia che dura fino ad oggi, purtroppo solo con Christo dopo la scomparsa prematura di Jeanne-Claude. Abbiamo accompagnato la sua produzione e così è cresciuta la nostra collezione. Il nucleo dei loro lavori costituisce la parte più significativa della nostra collezione”.
Già nel 2017 la coppia ha esposto alcune opere di Christo della collezione al Mönchehaus Museum di Goslar in Germania. È lì che sono state viste da Friedhelm Hütte, curatore della collezione della Deutsche Bank, e con lui è nata l’idea di una mostra più grande in occasione dell’anniversario del grande progetto del Reichstag. L’artista avrebbe dovuto essere presente all’inaugurazione, ma non è stato possibile per via del Coronavirus.
Ma la collezione d’arte di Ingrid e Thomas Jochheim non si ferma a Christo. La coppia ha iniziato a collezionare nel 1978 con l’acquisto di litografie della Wiener Schule, la scuola pittorica viennese del realismo fantastico, pensate per decorare la casa. "Inizialmente non c’era l’intenzione di creare una collezione. Attraverso i contatti con gli artisti della nostra regione, la Renania Settentrionale-Vestfalia, abbiamo iniziato a seguire l’arte contemporanea” raccontano. Oggi vivono a Berlino e la loro collezione conta circa 600 opere. “Ad Art Cologne nel 1985 abbiamo scoperto, attraverso una scultura di Nicki De St. Phalle, il Nouveau Réalisme, e poi la Pop Art americana. Questi due movimenti costituiscono oggi il grosso della nostra collezione. Con gli anni ci siamo concentrati sulla generazione successiva, con artisti come Jonathan Meese, Olafur Eliasson, Gregor Hildebrandt, Michael Sailstorfer e molti altri ancora più giovani”.
Ancora oggi la coppia acquista opere del dopoguerra, oltre a quelle contemporanee, per completare il nucleo storico della collezione. Alcuni artisti ben rappresentati nella raccolta sono, per esempio, César e Arman. Di quest’ultimo Ingrid e Thomas Jochheim possiedono una scultura in plexiglas che contiene la posta ricevuta da Pierre Restany, il teorico dei Nouveau Réalistes, che per un periodo è stato convinto da Arman ad affidargli la corrispondenza senza aprirla. Tra le acquisizioni recenti c’è anche una compressione di John Chamberlain del 1975. Un’altra scultura importante in collezione è quella di Frank Stella della serie “Moby Dick”, realizzata dall’artista americano tra il 1986 e il 1997.
Le decisioni d’acquisto solitamente vengono prese molto velocemente e di comune accordo. Molto importante per la coppia è la componente emotiva, ma anche il rapporto personale con gli artisti, dei quali apprezzano lo sguardo sul mondo e dai quali ricevono stimoli e informazioni che alimentano la loro passione. Un lavoro significativo a questo proposito è “Talk Talk” di Susanne Rottenbacher, che pende sopra il tavolo da pranzo e evoca le serate a chiacchierare d’arte con artisti e appassionati. Un tavolo al quale, se potessero, inviterebbero Yves Klein.