08/07/2024 | Maria Adelaide Marchesoni
Beyond the Sea: arte contemporanea nelle stanze di un hotel di lusso
Negli eleganti spazi del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita si inserisce la collezione miramART di Andrea Fustinoni e Fabio D'Amato tra opere site spefic, video, installazioni e sculture
La storia del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita inizia nel lontano 1903 ma è nel secondo dopoguerra, nelle mani dell’imprenditore milanese Giovanni Fustinoni insieme alla moglie Franca che si trasformò in un “leggendario ritrovo del jet set italiano e internazionale", frequentato da ospiti illustri e interessanti, non da ultimi Laurence Olivier e Vivien Leigh, che trascorsero qui la luna di miele nel 1947.
Ma il Grand Hotel Miramare è stato anche il testimone di una pagina della storia italiana.
Nell’agosto del 1933 Guglielmo Marconi, antesignano della moderna radiocomunicazione e premio Nobel per la fisica nel 1909, trasmise proprio da una terrazza dell’hotel, oggi veranda Marconi, il primo segnale radiotelegrafico e radiotelefonico della storia a una distanza di 150 chilometri.
Da quel momento l’hotel divenne il quartier generale di Marconi e la suite in cui soggiornò porta ancora oggi il suo nome.
Oggi il Grand Hotel è il custode di parte della collezione d’arte contemporanea di Andrea e Fabio Fustinoni, una raccolta costruita negli ultimi vent’anni. Appassionati di design e artisti storicizzati, agli inizi del nuovo millenio, i due collezionisti cambiano "rotta" e si tuffano nell’arte contemporanea.
"La collezione miramART nasce da una grande sofferenza che ha colpito la mia famglia - spiega Andrea Fustinoni - che mi ha costretto ad occuparmi in via esclusiva dell'albergo e quindi non avendo più tanto tempo per le mie passioni, come quella per l'arte contemporanea, con Fabio abbiamo deciso di invitare i protagonisti dell'arte in hotel".
"È nata così nel 2014 insieme all'amico e artista Andrea Botto l'associazione miramART per promuovere l'arte contemporanea attraverso mostre, incontri, conversazioni, lavori su commissione e progetti artistici nell'area del Tigullio" conclude Andrea Fustinoni.
Da qui in poi una serie di progetti hanno portato alla realizzazione della collezione che ha il focus “sugli artisti che oggi esplorano e danno forma, attraverso le loro opere, il momento che stiamo vivendo” come viene raccontato nel catalogo Beyond The Sea curato da Rischa Paterlini ed edito da Allemandi.
La passione di Andrea e Fabio è “collezionare pezzi di realtà”.
Per la storica veranda Marconi i due collezionisti hanno deciso di esporre Portrait of the Artist as a Young (Homosexual) Man degli artisti Elmegreen & Dragset, due fotografie in bianco e nero degli artisti ritratti da bambini e la didascalia “sorry mama”. Gli artisti si riferiscono, con una delicata vena di malinconia, a standard e aspettative con cui ogni giovane uomo deve confrontarsi se si vive in una società etero-normata, abituata da sempre a stigmatizzare l’omossessualità.
Viaggio nelle stanze del Grand Hotel Miramare
I progetti e le opere che gli artisti hanno realizzato per la collezione di Andrea e Fabio sono in parte installati nelle varie stanze e i clienti del Grand Hotel li possono ammirare durante il loro soggiorno. Con alcuni artisti “è nato un grande affetto, come con Adrian Paci" come ama raccontare Andrea Fustinoni.
La Junior suite, Camera 121, accoglie uno scatto fotografico del progetto di Adrian Paci The Column, un video del 2012 di 27 minuti, che racconta la storia di un blocco di marmo estratto da una cava in Cina e portato su una nave per essere poi scolpito, durante un viaggio nell’oceano, da un gruppo di artigiani cinesi. La foto presenta una colonna di stile classico, con un capitello corinzio sdraiata dentro la nave circondata dalla polvere e illuminata da alcuni raggi di luce.
In diverse camere, tra le quali la Deluxe Suite Marconi 501, sono appese diverse opere dell’artista svizzera Uriel Orlow in dialogo con il magnifico giardino che circonda l’Hotel Miramare. Nelle fotografie delle serie The Memory of Trees l’artista ri-costruisce una storia e una identità nazionale aiutandoci a scoprire non solo narrazioni e testi politici e sociali ma anche spirituali.
In questi lavori l’artista mostra gli alberi come testimoni della storia: ogni fotografia, ogni albero racconta una storia diversa. Per esempio, il mandorlo selvatico a Città del Capo fu piantato nel 1660 dai primi coloni olandesi.
Nella hall al secondo piano Restaurant View Cairo, Egypt opera del 2002 di Armin Linke. La fotografia mostra una terrazza avvolta in una patina di polvere in un ristorante di modeste pretese nelle vicinanze de Il Cairo con tavoli e sedie orientati verso un mare di foschia che a prima vista invece potrebbe essere scambiato per un’immagine balneare ma un’osservazione più attenta mette in mostra la realtà: una giornata di intenso smog a Il Cairo.
Nella Deluxe Suite Riviera 110 un’opera formata da quattro stampe a pigmento che immortalano, a diversi orari del giorno, lampioni a gas di inizio Ottocento, con alcuni uccellini intenti a danzare .
Lantern Smasher (Distruttore di lanterne) opera del 2018 di Johan Österholm ruota attorno alla data di nascita delle prime lanterne pubbliche a gas quando in una calda sera d’autunno del 1826 la folla si radunò lungo Unter den Linden a Berlino per vedere l’accensione delle lanterne e il bagliore notturno di una nuova luce. La luce è l’anello di congiunzione tra i lavori Österholm che diventa simbolo di vita e di morte, energia e blocco.
Nelle opere dell’artista Nona Inescu emerge l’influenza della professione dei genitori, entrambi geologi, che l’ha portata ad affrontare il suo lavoro con un approccio multidisciplinare che spazia dalla fotografia alla scultura e alle installazioni video e si concretizza sull’integrazione del corpo umano nell’ambiente circostante. La fotografia Ficus 2021 condensa le tematiche fondamentali della poetica dell’artista: il corpo umano e l’elemento naturale.
Una mano viene inghiottita da un fiore bianco di ficus immerso in una natura incontaminata. L'opera esposta nella Camera 415 permette un ulteriore rapporto con il grande parco che circonda l'Hotel, che si sviluppa a terrazze verso le prime pendici del Monte Portofino, dove si trovano i pini marittimi, gli ulivi, i cedri del Libano, le ortensie e gli iris.
Nella splendida cornice del ristorante che si affaccia alla piscina è presente Aventura (Tanger), una scultura in terracotta e sabbia di Renato Letto artista che lavora tra Acireale e Torino che attraverso la sua pratica osserva il paesaggio che lo circonda: evocazioni di scenari marittimi, scorci della Sicilia rurale e spiagge vulcaniche ai piedi dell’Etna si intrecciano a riflessioni sul passato industriale di Torino in una continua tensione tra spazi urbanizzati e immersi nella natura. Aventura (Tanger), che porta il nome di una città portuale del Mediterraneo, è stata realizzata nel 2016 durante un periodo di sei settimane di permanenza dell'artista in Portogallo, girovagando sulle spiagge della costa atlantica a nord della capitale e dedicandosi a notare le figure impresse sulla sabbia dalle onde.
Nell’ufficio dell’Amministratore Delegato sopra un mobile una fotografia in bianco e nero che presenta un testo “Anche oggi niente”. L’opera dal titolo Progetto Postumo è di Massimo Bartolini, ed è uno scatto che risale al 2008 quando l’artista decise di realizzare un intervento di grandi dimensioni sulla facciata di uno degli edifici del MAXXI che guarda verso via Masaccio. La frase per l’artista aggiunge alla connotazione del presente-futuro anche il passato: “anche ieri niente, il niente è, è stato e sarà”.