Torino | Italia
Collezione Videoinsight®
Rebecca Russo, ricercatrice scientifica
Quando e perché hai iniziato a collezionare?
Ho iniziato a collezionare quindici anni fa. Ho sempre acquisito solo attraverso le gallerie. Non ho mai rivenduto un’opera. La mia collezione è privata, ma condivisa ampiamente con il pubblico. Collezionare e valorizzare l’Arte è per me una missione naturale. L’Arte salva la vita, la bellezza. L’incontro con ogni forma d’Arte è una chance unica per la ricerca, il cambiamento, il superamento degli intoppi evolutivi, la crescita. L’Arte attrae, crea uno scambio fertile di energie. Appaga, concilia il principio del piacere con quello di realtà, trasfigura fantasie, attiva lo sviluppo del potenziale umano. Salva il mondo perché fa pensare e fa sentire, rigenera, smuove le coscienze, eleva lo spirito, rende più forti. Contiene bontà, generosità, che è già bellezza. Stimola gratitudine. È un dono, è il più prezioso patrimonio spirituale. Collezionare Arte significa raccogliere ispirazione, amore, passione, coraggio. L’Arte è profezia: anticipa il futuro. È visionaria, fa immaginare e sognare. È un viaggio misterioso, mostra orizzonti nuovi, spinge verso le frontiere dell’ignoto. È ricerca, esplorazione, avventura, innovazione. L’opera d’arte è simbolica, è possibilità archetipica, eleva ciò che è precario all’eterno. È una forma di magia, che trascende l’operazione estetica.
La prima e l’ultima opera che hai acquistato?
Ogni opera d’arte della Collezione è un petalo di me. Tutti i petali compongono il mio fiore. Non li percepisco in senso cronologico. Sono eterni, senza tempo, sempre contemporanei. Esistono in una circolarità senza un prima e senza un dopo.
Quante opere possiedi?
Moltissime. Non le ho mai contate. Non le conterò mai.
Qual è il focus della tua Collezione e come è cambiato nel tempo?
Accolgo opere che celebrino la vita, rigenerino energie, attivino consapevolezza, promuovano l'evoluzione, narrino il presente e profetizzino il futuro. Scelgo le opere d’arte in base alla poetica, all’estetica, alla potenzialità psicodiagnostica e psicoterapeutica.
Ci puoi parlare della tua fondazione?
La Fondazione Videoinsight® promuove il benessere psicofisico della persona e della collettività attraverso l’Arte contemporanea. Introduce opere d’arte nei contesti sociali per migliorare la qualità della vita, orientare le attitudini e i talenti, stimolare e riabilitare le risorse umane, attivare insight ovvero prese di consapevolezza ai fini dell’evoluzione e della crescita. La Fondazione, nata come realtà no profit nel 2013, si avvale della Collezione Videoinsight®, una raccolta in progress di opere d’arte dotate di un elevato e sperimentato impatto psicodiagnostico e psicoterapeutico. La Fondazione esporta nel mondo il Metodo Videoinsight®, ideato nel 2010, sperimentato prima in Psicoterapia (Programma Videoinsight® Art for Care), poi in Medicina (Ricerche Video Acl, Video Tka, Pf Project). Questo Metodo è stato approvato e riconosciuto dalla Comunità Scientifica internazionale. La Fondazione Videoinsight® ha creato 30 Videoinsight® Room negli Ospedali del mondo: luoghi dove i pazienti, ricoverati o in attesa di Pronto Soccorso, possono interagire con Videoarte per la riduzione dell’ansia e dello stress, la stimolazione della fiducia e della motivazione, l’innalzamento del tono dell’umore, l’attivazione delle risorse sane della personalità. Obiettivi della Fondazione sono la Ricerca scientifica per l’applicazione del Metodo Videoinsight® nella Medicina, negli ambiti della prevenzione, della riabilitazione, del sostegno e della cura; la divulgazione del medesimo nei luoghi della Formazione, nella Scuola, nel Lavoro e nello Sport; l’insegnamento del Metodo a livello post - universitario, in ambito medico e artistico, per la formazione di professionisti autorizzati e dotati della competenza necessaria per l’applicazione del Metodo stesso nei contesti sociali, sociosanitari, culturali; la promozione di eventi Artistici. La Fondazione ha istituito il Premio Videoinsight®, giunto alla sua ottava edizione, ha sperimentato il Metodo nella Scuola Primaria, ha lanciato nel 2016 la App ‘Videoinsight® Art for Care’ e nel 2020, per rispondere all’emergenza del Covid-19, un canale YouTube per la divulgazione di un Programma di VideoArte.
…. e del tuo spazio a Torino?
Il Centro Videoinsight® è un luogo di incontro, di confronto intellettuale ed emotivo nell’hic et nunc, un pensatoio generatore di idee e di attribuzioni di significati da condividere, un osservatorio sperimentale di esperienze artistiche, uno spazio per l’interazione psicologica con l’opera d’arte finalizzata all’attivazione dell’insight, alla presa di coscienza evolutiva provocata nella personalità dalla visione del prodotto artistico. Celebra nel 2020 il suo decimo Anniversario. L’Arte è relazionale: connette, crea ponti tra persone, luoghi, epoche, culture, significati, inconsci. L’Arte dona, riceve, restituisce, scambia, integra. Nel Centro Videoinsight® si condivide in gruppo l’esperienza dell’interazione con opere d’arte contemporanea, scelte sulla base del loro potenziale trasformativo. Il Pubblico in singole occasioni interagisce ogni volta con una sola opera d’arte che corrisponde ad uno specifico tema d’interesse psicologico. L’opera puó essere un video d’artista, una fotografia, una pittura, un’installazione, una scultura. L’arte contemporanea facilita il processo d’insight attraverso il quale le persone possono migliorare il rapporto con sè stesse e con gli altri.
In che modo l’arte agisce come una terapia?
L’Arte è un’esperienza intellettuale ed emozionale privilegiata, intima, proiettiva, interpretativa, dotata di un elevato potere trasformativo. È una cura per lo spirito. Promuove il benessere del corpo e della psiche. È un sogno a occhi aperti. Stimola l’integrazione di razionalità e affettività in modo armonico, dinamico, flessibile. Apre, impatta, resta. Unisce esteriore e interiore, apparente e intimo, conscio e inconscio, immaginazione e L’Arte è uno specchio che, come una Tavola di Rorschach, riflette la parte più intima di chi la osserva. Le opere d’arte possono rivelarsi efficaci per conoscere la personalità di chi le guarda, oltre che di chi le crea, perché attivano proiezioni, narrazioni, pensieri e risonanze emotive assolutamente soggettive. Parlare dell’opera d’arte significa anche rivelare sé stessi. Alcune immagini dell’arte possono curare perché promuovono il cambiamento in modo profondo, provocano, toccano e muovono le parti più nascoste della personalità.
Quali sono alcuni degli artisti che segui con interesse e perché?
Guardo i lavori di tutti gli Artisti, quotidianamente. Sono aperta, curiosa. In questo momento privilegio la Pittura. Recentemente nell’Archiginnasio di Bologna, ho inaugurato una mostra d’arte, women only, di sola Pittura, intitolata Sirene. Mi sto occupando di esplorare la frontiera tra Arte figurativa e Poesia. Prossimamente organizzerò un’esposizione di opere d’arte connesse a questa tematica.
Un’opera della tua collezione che ti consola? E una che ti fa riflettere?
Tutta l’arte della mia collezione mi consola, mi commuove, mi scalda, mi nutre. Tocca il mio corpo, la mia mente, il mio cuore, la mia anima. Mi provoca percezione, emozione, desiderio, respiro, slancio vitale. Mi contagia, mi fa risuonare emotivamente, causa in me sentimento. L’arte interroga. Ogni opera d’arte mi fa riflettere, attiva memorie, attribuzioni di significato, narrazioni, immaginazioni.
Quale sarà il futuro dell’arte?
L’arte non si ferma, non muore. Il mondo umano è predisposto all’arte, in qualsiasi condizione. L’arte è dentro ogni persona. Anche in situazioni di crisi, emergenza, disagio, declino, rappresenta una sfida, un vascello per affrontare acque tempestose, una luce nel buio, una stella polare che brilla di luce propria, un’ancora di salvezza. È possibile immaginare un’Apocalisse dell’Arte? Una fine dell’arte? Assolutamente no. La luce dell’arte non si spegne, sconfigge la morte. L’arte nel corso dell’intera storia non è mai tramontata. Esiste da sempre e sempre esisterà. Dopo ogni guerra, catastrofe naturale, genocidio l’uomo ha sentito il bisogno di creare nuova Arte per celebrare la salvezza, la vittoria, la sopravvivenza, la rinascita. L’Arte indossa un pietoso velo bianco e candido, muove ali grandi, simili a quelle della Fenice, l’uccello favoloso d’Arabia che, secondo la leggenda, muore lasciandosi bruciare, per poi rinascere dalle sue stesse ceneri. La vita passa, l’Arte resta.
Un artista che inviteresti a cena?
Maurizio Cattelan, artista geniale, provocatorio, ironico, che sorprende e colpisce nel cuore.